“PRIMA STAGIONE! PRIMA STAGIONE!”
Harryk riconobbe subito quel vocione, e non faticò ad individuare il gigante Romelus che con notevole difficoltà stava radunando tutti i ragazzi più piccoli che man mano scendevano dal treno, dando loro indicazioni su dove dovessero posizionarsi.
Si avvicinò immediatamente all’omone, affiancato da Marcelo, e vide che anche Nicola Grangerella faceva parte di quel gruppo: aveva la loro età.
Quando Romelus ritenne di averli recuperati tutti, iniziò a dare indicazioni: “Allora MITT-ini! Vi spiego cosa succederà! Tra pochissimo partiremo da qui, e io vi accompagnerò fino alla scuola! Godetevi quest’ultima parte del viaggio! Qualche domanda?”
Nessuno tra i ragazzi, intimiditi dalla stazza e dal vocione, osò contraddirlo. Solo Harryk riuscì a dire “Tutto chiaro Romelus, grazie!”
Romelus gli sorrise di rimando: “Bene allora, alle barche!”
Tutti i MITT-ini della prima stagione si avviarono dietro il gigante che faceva loro strada. Arrivati sulla riva del lago, Romelus li ordinò sulle varie barche che, senza nessuno alla guida, presero la direzione della scuola.
Sulla riva opposta li attendeva un mago dall’aria austera. Romelus si occupò delle presentazioni: “MITT-ini, questo è Pierino Mc Ausilio, Direttore Sportivo della scuola, nonché Vicepreside. Vi affido a lui da qui in avanti! Professore, ci vediamo dentro”
“Grazie Romelus, a più tardi. Bene MITT-ini” prese subito la parola “Tra poco entreremo e ognuno di voi verrà smistato in una diversa Casa. Ne esistono venti, ciascuna ha la sua storia, più o meno nobile, e ha sfornato MITT, PIGL, RISCATT e ACQUIST di prim’ordine! Alla fine dell’anno, la squadra che avrà totalizzato più punti verrà premiata con una coppa. E’ considerato un grande onore qui, tenetelo in considerazione. Aspettatemi qui, tornerò non appena nella Sala Grande sarà tutto in ordine.” - ed entrò in uno dei portoni più grandi che Harryk avesse mai visto.
“Ehi Marcelo, ma come ci smisteranno?” chiese il ragazzo con la cicatrice.
“Miei brati detto me che fa una prova pericolosa. Brate Ivan detto che lui costretto a evitare frecete lanciate da ragazi più grandi. Per me no vero però. Forse bisogna fare magia..” disse con un’alzata di spalle
Ad Harryk si gelò il sangue. Lui non conosceva nessuna magia, mentre tutti gli altri sembravano molto tranquilli.
“Io sicuro diventa GrifondInter, spero che tu anche sta con me! Tutta mia famiglia Grifondinter. Invece Serpeventus peggiore Casa di tutte. Tutti maghi cattivi da li. Spero Harryk non vai li.”- disse a bassa voce il brate, ma non così bassa, visto che un ragazzo vicino lo sentì e, pieno di disprezzo, disse: “Ah, accento dell’Est, vestiti sgualciti dalle ripetute sbracciate, tu devi essere un Weasleyvic.”
Marcelo arrossì e non rispose, ma lo sconosciuto lo ignorò, ben sapendo di averlo ammutolito, e si rivolse ad Harryk: “Piacere, io sono Matthijs, Matthijs de Ligtoy, vengo da una famiglia di Serpeventus, ed è quella la più grande delle Case qui alla Scuola di Prostituzione Intellettuale. Ho sentito che tu sei il famoso Harryksen Potter, e non mi pare il caso tu faccia amicizia con certe persone.” Gli tese una mano, mentre scoccava un’occhiata piena di disprezzo a Marcelo.
“Grazie” rispose Harryk senza indugiare “ma so riconoscerle da solo le persone sbagliate”.
Il volto di Matthijs si fece livido d’odio, consapevole di aver ricevuto uno smacco di fronte a tutti.
L’empasse venne superato grazie al ritorno di Pierino McAusilio, che annunciò che era tutto pronto per il loro ingresso nella Sala Grande: “MITT-ini, ora in fila indiana. Quando saremo dentro, vi chiamerò uno per uno, vi siederete sullo sgabello in mezzo alla stanza, e vi farete mettere un Cappello in testa. Sarà lui a decidere la Casa che vi ospiterà per i prossimi anni!”
I ragazzi si misero ordinatamente in fila e fecero il loro ingresso nella Sala Grande.
Pierino fece fermare i ragazzi, avanzò fino allo sgabello col Cappello, tirò fuori la sua bacchetta e fece comparire una pergamena dal nulla. Iniziò quindi a leggere i nomi dei nuovi arrivati.
“Marcelo Weasleyvic”
Il piccolo brate si fece avanti, rosso in faccia, ed avanzò fino allo sgabello. Pierino gli mise il Cappello in testa, che si animò: “AH! Un altro Weasleyvic! So bene dove mandarti! GRIFONDINTER!” - e da un tavolo della Sala si levarono fischi, urla e applausi di gioia.
La tensione abbandonò di colpo Marcelo, che si lasciò andare ad un sorriso rilassato. Quindi si alzò e raggiunse il suo tavolo, già pieno dei suoi brati più grandi.
“ Matthijs de Ligtoy”
Con un sorriso beffardo il biondissimo ragazzo coprì la breve distanza che lo separava dallo sgabello e si sedette. Pierino fece per posargli il Cappello in testa ma questo a metà strada esclamò in tono secco: “SERPEVENTUS!”
Matthijs non attese un secondo di più, e se ne andò verso la tavolata che stava esultando.
“Nicola Grangerella” - fu quindi il turno del ragazzo sardo che avevano conosciuto sul treno. Stavolta il Cappello impiegò di più, ma dopo un imbarazzato silenzio, esclamò di nuovo: “GRIFONDINTER!”- e anche Nicola andò al tavolo che poco prima aveva accolto Marcelo.
“Harryksen Potter” sull’intera Sala Grande calò di colpo il silenzio.
Harryk si sentiva gli occhi di tutti addosso. Si fece coraggio e fece quello che poco prima aveva visto fare ai suoi coetanei.
Si sedette, e subito Pierino gli mise il Cappello.
“Mmm.. Difficile, molto difficile, talento da vendere, vedo, e anche piedi niente male. C’è visione di gioco, oh si! E desiderio di scendere in campo dal primo minuto, ma dove ti colloco?”
“Non Serpeventus.. non Serpeventus..”
“Non in Serpeventus, eh?! Ne sei sicuro? Potresti diventare grande, sai? E Serpeventus ti aiuterebbe sulla via della grandezza, su questo non c’è dubbio. Ti farebbe giocare molto, anche una partita intera.. No?!”
“No, ti prego, ti prego.. tutto tranne Serpeventus.. tutto tranne la Serpeventus”
Il Cappello si prese una pausa, che ad Harryk sembrò interminabile.
Dopo quella che parve un’eternità, il Cappello prese la sua decisione:
“Beh, se ne sei sicuro.. sarà meglio.. GRIFONDINTER!”
Dal tavolo del Grifondinter partì un boato, poi subito un coro: "ABBIAMO HARRYK! ABBIAMO HARRYK!"
Harryk sentì che aveva trovato il suo posto. Non vedeva l’ora di conoscere i suoi nuovi compagni di Casa.
Il resto dello Smistamento si concluse senza particolari emozioni, e venne servita una cena, o meglio, venne servita la cena migliore alla quale Harryk aveva mai partecipato. Al tavolo, conobbe anche il padrone del gatto Pangrazio, quel Robert Paciockini di cui Nicola Grangerella gli aveva parlato sul treno.
Una volta finito di mangiare, fu il preside della scuola, Beppe Silente, a chiedere il silenzio. Non appena la Sala si quietò, iniziò a parlare: “Bentornati a tutte le vecchie conoscenze e benvenuti a tutti i nuovi! Ho solo un paio di piccoli annunci da darvi, prima di lasciarvi andare nelle vostre stanze a riposare! Come avrete letto nella lettera di invito, ricordo ai MITT-ini che per quest’anno sarà loro proibito giocare sulla trequarti e, per chi non vuole fare una fine molto dolorosa, sconsiglio vivamente di andare a gironzolare nella zona del terzo piano, quella dopo il corridoio. Bene, per questa sera è tutto! Raccomando ai Capitani di accompagnare gli studenti alla prima stagione al loro dormitorio!”
Tutti i ragazzi più grandi ai tavoli si alzarono e se ne andarono. Rimasero solo loro, i MITT-ini, e un ragazzo più grande, che evidentemente doveva essere il Capitano della sua casa. Il ragazzone si fece avanti e si presentò: “Salve MITT-ini, io Samir Weasleyvic, io capitano di Grifondinter, se avete bisogno chiedete me, io aiuto. Ora in fila, io fa vedere voi nostro dormitorio.” Tutti i ragazzi alla prima stagione si misero al seguito del fratello più grande di Marcelo.
Samir li guidò attraverso i corridoi della Scuola, finché non arrivarono alla base di una torre. Al posto della porta c’era un enorme quadro animato, sul quale c’era raffigurata una donna con un’aureola dorata, che si presentò loro: “Benvenuti MITT-ini, io sono la Madunina, e per entrare avrete bisogno di una parola d’ordine, che il vostro Capitano vi comunicherà di mese in mese. Quindi, - e si rivolse a Samir- parola d’ordine?”
“TRIPLETE!” rispose prontamente Samir, poi, rivolgendosi ai nuovi arrivati: “Non dimenticate mai, TRIPLETE!”, e di nuovo fece strada, stavolta all’interno della torre.
I MITT-ini erano sfiniti, Harryk in primis. Troppe emozioni in quella lunghissima giornata, così si sistemarono in fretta e furia e andarono a letto, ben sapendo che il giorno seguente sarebbero iniziate le lezioni.
Harryk lesse solo l’orario del giorno seguente: alla prima ora Pozioni, con il professor Andonius Pidon.