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Per l’ennesima volta in pochissimo tempo Harryksen si ritrovò spaesato in un mondo che non conosceva, senza alcun mezzo per affrontare le difficoltà in cui si trovava, paradossalmente, ora non aveva nemmeno una casa.
“.. pieno zeppo di Bdun, madre Hrvatska ..”
Harryk drizzò le orecchie non appena sentì “Bdun”, e si mosse verso la direzione dalla quale proveniva la voce, arrivando di fronte ad una signora dai capelli rossi e dal forte accento dell’est.
Superando la sua enorme timidezza, si fece coraggio e le rivolse la parola: “Mi scusi signora, lei sa dove trovare il bina..”
La signora non lo fece nemmeno finire: “Tua prima volta per treno per Scuola? Tu no preoccupa, noi di famiglia Weasleyvic ti fa vedere! Marcelo, fa vedere a ragazzo con sgarro su sua faccia come fare!”
Un ragazzo, pressappoco della stessa età di Harryk, venne avanti sbuffando e sbracciando, e, con tono annoiato, disse: “Brate, basta che tu va contro colonna tra binario 3 e 4. Guarda come fa me!”
Prese il suo carrello, si diresse verso la colonna e… scomparve.
Ad Harryk quasi cadde la mascella. Dopo l’iniziale sorpresa però, si disse che se ce l’aveva fatta quel ragazzo, ce l’avrebbe fatta anche lui.
Sembrava facile dopotutto!
La signora nel frattempo stava discutendo con quella che, presumibilmente, era un’altra sua figlia: “Ema, sta tranquila, te anno prossimo vai! Ora no, ora torniamo in madre Hrvatska! Ehi sciao ragazo, buono anno scolastico!”
Harryksen salutò e ringraziò per l'aiuto, poi prese il suo carrello e fece quello che poco prima aveva visto fare a Marcelo.
Un secondo prima era nella stazione dei Bdun, un secondo dopo si trovava circondato da ragazzi della sua età, ognuno dei quali con un carrello, proprio come lui.
Marcelo lo vide e, sicuro che il ragazzo avesse bisogno di nuovo del suo aiuto, gli propose di salire insieme sul treno: “Ehi andiamo, hai biglieto, saliamo insieme!”
Caricati i bagagli, Marcelo si rese conto di non conoscere il nome del suo nuovo amico: "Ehi brate! Piacere! Io Marcelo, Marcelo Weasleyvic! Tu come chiama?”
“Piacere Marcelo, io sono Harryk, Harryksen Potter!”
Marcelo per poco non svenne.
Ripresosi, trovò il coraggio di chiedere: ”E.. Veramente tu ha.. voglio dire.. la..” E si indicò la fronte. Harryk annuì e si indicò quei quattro numeri che, da quando aveva memoria, erano sempre stati impressi appena sotto l’attaccatura dei suoi capelli.
Se possibile, Marcelo rimase ancora più di stucco. Rimasero qualche istante immersi un un silenzio imbarazzato, poi però il ghiaccio iniziò a sciogliersi, grazie soprattutto all’enorme curiosità di Harryk verso il nuovo mondo verso il quale si stava dirigendo.
“Senti Marcelo, ma siete tutti maghi nella tua famiglia?”
“Si, io ha tanti di brati e una sestra, tu vista prima, tutti maghi, e madre e padre sono maghi. In madre Hrvatska quasi tutti maghi! Nessuno Bdun!” rispose il ragazzo gonfio d’orgoglio. “Ah questo mio topo si chiama Scinokio, io ho da anni!”. Lo sguardo di Harryk si diresse verso il topo che Marcelo coccolava da inizio viaggio. Sembrava in tutto e per tutto un comunissimo topo, come migliaia di altri.
“Oh capisco, quindi conoscerai un sacco di magie”: la curiosità di Harryk era alle stelle.
“Alcune conosco! So come diventare cocodrilo, come aumentare mio fiato per sbuffare più lontano, come far scomparire voglia di fare cose totalmente da me.. e anche altre!”
Prima che Marcelo potesse dare sfoggio delle sue doti, i due ragazzi vennero interrotti da qualcuno che bussava alla porta del loro scomparto: “DOLCIIII!! CARAMELLEEEEE! Volete niente ragazzi?”
“No grazie, io ha Čobanac di madre Hrvatska..” disse il brate con tono triste.
Harryksen capì che al suo nuovo amico quei dolci andavano parecchio, e lui era molto curioso di provarli, quindi ne comprò di tutti i tipi per entrambi, grazie al suo nuovo contratto da Parametro Zero.
“Queste cosa sono?”
“Quelle CioccoFROGGY, sbrigati a mangiare che loro salta via!”
Ma Harryk non fu abbastanza svelto. La CioccoFROGGY si divincolò dalle mani e si gettò dal finestrino. Harryk rimase con la scatola in mano, e notò che sopra vi era una foto e sotto una didascalia: “Stefano Sensi. Ehi Marcelo, chi è?”
“Lui mago molto molto forte! Io ha tante figurine di lui!”
Harryk tornò a guardare la scatola, ma dove prima c’era disegnato il mago, ora non c’era più nulla: “Ehi ma dove è andato?!”
“Sicuro infortunato, tu mica può pretendere che fa tutta stagione!”
Ogni cosa per Harryk era una scoperta.
I due continuarono a chiacchierare e mangiare dolci. Improvvisamente Marcelo, forse per impressionare Harryk, tirò fuori la bacchetta e si propose di fare una magia:
“Ehi Harryk, tu vuole vedere me diventare cocodrilo?”
“Certo”
“Ok, allora guarda!"
Per i capelli di Zanetti,
Per le trattative di Paolillo,
Piccolo brate diventa coccodrillo!
La pelle di Marcelo per un secondo brillo di un verde intenso, ma poi tornò del suo colore originale:
“Miei brati più grandi beffato me, questa no vera magia..”
Quello che però i due amici non avevano notato era che un ragazzo li stava fissando dalla porta dello scompartimento.
“Ah! Quella di certo vera magia non è! Piacere, io sono Nicola Grangerella, vengo dalla Sardegna! Sentite, c’è un ragazzo, Robert Paciockini, che ha perso il suo gatto Pangrazio, per caso l'avete vis.. PER TUTTI I CARTELLINI GIALLI! TU HARRYKSEN POTTER SEI!”
“Si, sono proprio io..” Harryk capì che doveva rassegnarsi: in quel mondo, chiunque lo conosceva, anche un ragazzo sconosciuto dal forte accento sardo, che non aveva ancora mai chiaramente fatto esperienza col mondo della magia dei grandi.
Ma Nicola non aveva finito con loro: ”E tu saresti invece?” disse rivolto a Marcelo.
Marcelo si era appena riempito la bocca di caramelle e rispose a fatica: ”Io.. Marcelo.. Weasleyvic.. piacere!”
“Beh ragazzi, un piacere è stato. Mi sa che è ora che le vostre divise vi mettiate, il viaggio quasi finito è!”
E, senza dargli il tempo di rispondere, se ne andò.
Il treno si fermò. Harryksen Potter era finalmente arrivato alla Scuola di Prostituzione Intellettuale della Serie A.