17/01/2022

Atalanta - Inter, il pagellone delle occasioni mancate

HANDANOVIC 10 – “DLIN DLON: Si avvisa il signor Onana che può accomodarsi in panchina insieme ai signori Cordaz e Radu. A fine partita potrà lucidare i guantoni del nostro n.1”
Non è che adesso basta far firmare un foglio al primo portiere che passa per pensare che Samir possa perdere il posto. Handa è legato all’Inter come un consigliere regionale alla sua poltroncina, e farà di tutto per mantenere la sua titolarità. Persino tornare a tuffarsi.
Lo hanno capito bene anche Pessina e Muriel ieri sera, specialmente il secondo che già pregustava la consacrazione ad attaccante migliore del mondo (giuria presieduta da Zazzaraus). E invece niente, ennesimo clean sheet, ma questo vale un po’ di più degli ultimi.
Pare che in Camerun qualcuno sia impegnato in affannose ricerche:

Atalanta - Inter, il pagellone delle occasioni mancate 1 Ranocchiate


SKRINIAR 8 – Destra, sinistra o centro è sempre una garanzia. No, non stiamo parlando di un candidato al Quirinale, ma della posizione in cui Skri può giocare. Certo, deve faticare un po’ di più per contenere Muriel, Pessina, Pasalic e chiunque si affacci dalle sue parti. Ma alla fine ci riesce alla grande. Ci rimane un po’ male alla fine della partita: mentre i suoi compagni escono stremati, lui sarebbe rimasto un’altra mezzoretta a duellare contro gli attaccanti di Gasperini. Un po’ come Gimli nel Signore degli Anelli, quando si lamentava che non ci fossero abbastanza orchi.

D’AMBROSIO 7
– Lo so, stiamo tutti a pensare all’occasione che ha avuto all’89’ minuto, quando liberato da un assist stratosferico di Mbare si trova sui piedi l’opportunità di metterla dentro.
Prima di tirare gli passa tutta la vita nerazzurra davanti, dagli inizi con Milito e Zanetti alla vittoria del 19°, da Pereira e Kuzmanovic a Lukaku ed Hakimi passando per M’Vila e Rafinha.
La trance finisce di colpo quando sente:
“VABBE’ DAMBRO PERO’ ORA TIRA!”
Ormai la palla sta scivolando di lato e The Immortal cerca la precisione sul primo palo, scheggiandolo.
Noi, che siamo sentimentalisti come lui, non ce la sentiamo di dargli addosso, ricordando anche l’ottima prova in difesa.
Solo un consiglio, Danilone: la prossima volta, come nei western, prima tira e dopo abbandonati gli amarcord.

BASTONI 7 – Dopo l’impresa con la Lazio e le fatiche di Supercoppa, Sandrino si prende una pausa dagli attacchi in avanti, anche perchè quando ci prova gli atalantini si moltiplicano e chiudono tutti gli spazi. Comincia a spazzare l’area dagli uomini di Gasp, ingaggiando con Genitore Skri una gara come Legolas con Gimli sul maggior numero di orchi eliminati.
Proprio mentre sta per portarsi in vantaggio, sulle ali dell’entusiasmo si lascia scappare l’orchetto Muriel, con Handa che si lascia ad andare ad una tipica espressione slovena:
“LI MORTACCI VOSTRA, I GIOCHETTI FATELI A CASA!”

DARMIAN 7 – San Matteo era pronto a sacrificarsi per noi anche ieri, però di solito lo fa una volta a settimana e non ogni 3 giorni, mica è il Principale.
Ad un certo punto ha l’occasione di buttarla dentro a porta vuota ma Pezzella si immola e salva il risultato.
“Ma come Pezzella si immola? Sono io che devo immolarmi!” Matteino va contemporaneamente in corto circuito, crisi d'identità e crisi mistica, chiedendo il cambio a Fifino.

CALHANOGLU 6 – Non è abituato a giocare così spesso, dall’altra parte del Naviglio non c’erano tutti questi impegni ravvicinati.
In più non ha ancora compreso cos’è quella cosa che hanno consegnato alla squadra al termine della partita con la Juve. Coppa, la chiamano, ma a Milanello non si usava.
Entra in campo confuso e sbaglia quasi tutti i calci piazzati.
La cialda tornerà croccante. Quando? LA PROSSIMA VOLTA!

BROZOVIC 8 – Comincia la partita e Koopmeiners si piazza su di lui come una patella sullo scoglio. Anzi, di più, come Gagliardini su Milinkovic-Savic. Epic non si spaventa, ormai è abituato.
Dopo qualche minuto Gasp gliene mette due a seguirlo, poi tre, infine quattro.
Le maglie nerazzurre attorno a lui sono talmente tante che non riesce nemmeno più a sbracciare, Gasp ha trovato il suo punto debole. Ed infatti commette una vaccata, lasciandosi sfuggire Pessina.
Poi però si riprende subito, mulinando le braccia e lanciando freccette avvelenate a caso. Questo basta per tenere a bada gli atalantini fino a fine partita. Purtroppo una freccetta colpisce Dzeko.

BARELLA 8 – Cerca di aiutare Brozo a sbarazzarsi dei centrocampisti avversari, ma Gasp gioca la carta MULTIPLY x 4 ed anche Mbare si trova attorniato. Combatte con generosità, Freuler cerca di accopparlo due volte ma riesce solo a fargli sanguinare il naso (pare che Gasp avesse giocato la carta IMMUNITY per lo svizzero, che ha finito la partita senza nemmeno un’ammonizione. Papa Francesco vorrebbe arruorarlo fra le sue Guardie per tenere a bada i cardinali).
Mentre sgranocchia un emostatico, riesce ad avere l’intuizione per un assist di tacco a DD33 (rileggetevi la pagella di Dambro, please, non fatemi soffrire di nuovo!).

PERISIC 8 – Anche a lui viene riservato un trattamento particolare, trova la corsia sinistra bloccata per lavori in corso e non riesce a mettere nemmeno un cross decente in mezzo. Si rifà dando una lezione su come si fanno le diagonali difensive e salva il risultato su un cross di Muriel, due nanosecondi dopo essere stato nell’area avversaria.
Nell’intervallo, mentre i suoi compagni cercano di riposarsi dal pressing asfissiante organizzato da Gasp, corre un momento a Spalato a festeggiare il compleanno dello zio.
Ritorna in tempo per l'inizio del secondo tempo ed altri 1950 KM sulla fascia.

SANCHEZ 6Ehy amigo, sei campeòn, sei leòn, ma attento al gabbiòn!
Alexini ha la palla dell’1 a 0 nel primo tempo: ha un grande corazòn e decide di dare a Musso la chance di fare un paratazo all’incrocio. Poi sostanzialmente esce di scena, ben prima di essere sostituito da Correa, ingabbiato pure lui da mandrie di difensori. Forse vuole essere ricordato per sempre come l’eroe della Supercoppa, ma se fosse pure quello della Seconda Stella nessuno di noi si lamenterebbe.

DZEKO 6 – Tutti a dire che Dzeko segna valanghe di gol contro l’Atalanta, e alla fine gliel’hanno tirata. Come la freccetta di Brozo (vedi su) che lo ha colpito in pieno e lo ha reso inoffensivo.
Non vogliamo infierire contro il nostro Cigno e gli diamo una sufficienza di incoraggiamento, sicuri che la prossima volta non ficcherà la testa sotto lo stagno, ma la terrà alta castigando le difese avversarie.
Edin, mi raccomando, però: testa alta, palla bassa.

VIDAL 7 – Entra al posto di Calha e dopo pochi minuti ha un’occasione sul destro, che il solito Musso sventa. La vittoria del suo ennesimo trofeo in carriera lo ha esaltato ed ha giocato meglio delle ultime uscite.
Se escludiamo ovviamente le uscite dopo le 23.30, in quelle è insuperabile. Quando gli hanno chiesto cosa pensava della conquista della Supercoppa, pare abbia risposto:
“Un po’ troppo grande per il mojito, però è ok per lo champagne”.

CORREA 7 – Entra al posto del Campeòn cileno, ma gli atalantini non lo lasciano lontreggiare. E quando ci prova, lo buttano a terra senza ritegno. Riesce a far ammonire Palomino: Gasp aveva finito le carte IMMUNITY.

DUMFRIES 7.5 – Nonostante i pochi minuti a disposizione, si dà da fare sia in attacco che in difesa, creando un assist perfetto per Dzeko e salvando su Pasalic. Nel finale sfida anche il freddo di Bergamo: si toglie i guanti prima della touche (maledetto Pardo, mi ha contagiato!) e ne viene fuori un cross perfetto per la spizzata di Correa. Purtroppo quell’insensibile di Massa fischia non so cosa rendendo inutile il suo sforzo.

LAUTARO 7 più recupero– Passa la partita in panchina mangiandosi le unghie per gli errori di Dzeko. Quando il mister lo chiama per il cambio è ormai tardi, soprattutto perchè era arrivato a mangiarsi direttamente le falangette.

DE VRIJ 6 – Entra al posto di Sandrino, in stato confusionale dopo essersi lasciato scappare Muriel. Per un figlio si fa questo ed altro. E poi è sempre bello ritrovarsi sul lavoro con il partner Skri. Aggiusta la difesa ed è pronto per la prossima.

MISTER SIMONE 7 – Nonostante sia rimasto senza voce, riesce a farsi sentire dai suoi. Dopo gli errori di Dzeko, non credo che la recuperi presto però. In molti ci siamo chiesti perchè non abbia fatto entrare prima Lautaro: “AH, non ci sono i supplementari?”
Da grandi amici, si abbracciano con Gasp a fine partita, cercando di pugnalarsi vicendevolmente nel fianco. Erano entrambi corazzati, ed anche la sfida all’arma bianca finisce in parità.

Atalanta - Inter, il pagellone delle occasioni mancate

HANDANOVIC 10 – “DLIN DLON: Si avvisa il signor Onana che può accomodarsi in panchina insieme ai signori Cordaz e Radu. A fine partita potrà lucidare i guantoni del nostro n.1”
Non è che adesso basta far firmare un foglio al primo portiere che passa per pensare che Samir possa perdere il posto. Handa è legato all’Inter come un consigliere regionale alla sua poltroncina, e farà di tutto per mantenere la sua titolarità. Persino tornare a tuffarsi.
Lo hanno capito bene anche Pessina e Muriel ieri sera, specialmente il secondo che già pregustava la consacrazione ad attaccante migliore del mondo (giuria presieduta da Zazzaraus). E invece niente, ennesimo clean sheet, ma questo vale un po’ di più degli ultimi.
Pare che in Camerun qualcuno sia impegnato in affannose ricerche:

Atalanta - Inter, il pagellone delle occasioni mancate 2 Ranocchiate


SKRINIAR 8 – Destra, sinistra o centro è sempre una garanzia. No, non stiamo parlando di un candidato al Quirinale, ma della posizione in cui Skri può giocare. Certo, deve faticare un po’ di più per contenere Muriel, Pessina, Pasalic e chiunque si affacci dalle sue parti. Ma alla fine ci riesce alla grande. Ci rimane un po’ male alla fine della partita: mentre i suoi compagni escono stremati, lui sarebbe rimasto un’altra mezzoretta a duellare contro gli attaccanti di Gasperini. Un po’ come Gimli nel Signore degli Anelli, quando si lamentava che non ci fossero abbastanza orchi.

D’AMBROSIO 7
– Lo so, stiamo tutti a pensare all’occasione che ha avuto all’89’ minuto, quando liberato da un assist stratosferico di Mbare si trova sui piedi l’opportunità di metterla dentro.
Prima di tirare gli passa tutta la vita nerazzurra davanti, dagli inizi con Milito e Zanetti alla vittoria del 19°, da Pereira e Kuzmanovic a Lukaku ed Hakimi passando per M’Vila e Rafinha.
La trance finisce di colpo quando sente:
“VABBE’ DAMBRO PERO’ ORA TIRA!”
Ormai la palla sta scivolando di lato e The Immortal cerca la precisione sul primo palo, scheggiandolo.
Noi, che siamo sentimentalisti come lui, non ce la sentiamo di dargli addosso, ricordando anche l’ottima prova in difesa.
Solo un consiglio, Danilone: la prossima volta, come nei western, prima tira e dopo abbandonati gli amarcord.

BASTONI 7 – Dopo l’impresa con la Lazio e le fatiche di Supercoppa, Sandrino si prende una pausa dagli attacchi in avanti, anche perchè quando ci prova gli atalantini si moltiplicano e chiudono tutti gli spazi. Comincia a spazzare l’area dagli uomini di Gasp, ingaggiando con Genitore Skri una gara come Legolas con Gimli sul maggior numero di orchi eliminati.
Proprio mentre sta per portarsi in vantaggio, sulle ali dell’entusiasmo si lascia scappare l’orchetto Muriel, con Handa che si lascia ad andare ad una tipica espressione slovena:
“LI MORTACCI VOSTRA, I GIOCHETTI FATELI A CASA!”

DARMIAN 7 – San Matteo era pronto a sacrificarsi per noi anche ieri, però di solito lo fa una volta a settimana e non ogni 3 giorni, mica è il Principale.
Ad un certo punto ha l’occasione di buttarla dentro a porta vuota ma Pezzella si immola e salva il risultato.
“Ma come Pezzella si immola? Sono io che devo immolarmi!” Matteino va contemporaneamente in corto circuito, crisi d'identità e crisi mistica, chiedendo il cambio a Fifino.

CALHANOGLU 6 – Non è abituato a giocare così spesso, dall’altra parte del Naviglio non c’erano tutti questi impegni ravvicinati.
In più non ha ancora compreso cos’è quella cosa che hanno consegnato alla squadra al termine della partita con la Juve. Coppa, la chiamano, ma a Milanello non si usava.
Entra in campo confuso e sbaglia quasi tutti i calci piazzati.
La cialda tornerà croccante. Quando? LA PROSSIMA VOLTA!

BROZOVIC 8 – Comincia la partita e Koopmeiners si piazza su di lui come una patella sullo scoglio. Anzi, di più, come Gagliardini su Milinkovic-Savic. Epic non si spaventa, ormai è abituato.
Dopo qualche minuto Gasp gliene mette due a seguirlo, poi tre, infine quattro.
Le maglie nerazzurre attorno a lui sono talmente tante che non riesce nemmeno più a sbracciare, Gasp ha trovato il suo punto debole. Ed infatti commette una vaccata, lasciandosi sfuggire Pessina.
Poi però si riprende subito, mulinando le braccia e lanciando freccette avvelenate a caso. Questo basta per tenere a bada gli atalantini fino a fine partita. Purtroppo una freccetta colpisce Dzeko.

BARELLA 8 – Cerca di aiutare Brozo a sbarazzarsi dei centrocampisti avversari, ma Gasp gioca la carta MULTIPLY x 4 ed anche Mbare si trova attorniato. Combatte con generosità, Freuler cerca di accopparlo due volte ma riesce solo a fargli sanguinare il naso (pare che Gasp avesse giocato la carta IMMUNITY per lo svizzero, che ha finito la partita senza nemmeno un’ammonizione. Papa Francesco vorrebbe arruorarlo fra le sue Guardie per tenere a bada i cardinali).
Mentre sgranocchia un emostatico, riesce ad avere l’intuizione per un assist di tacco a DD33 (rileggetevi la pagella di Dambro, please, non fatemi soffrire di nuovo!).

PERISIC 8 – Anche a lui viene riservato un trattamento particolare, trova la corsia sinistra bloccata per lavori in corso e non riesce a mettere nemmeno un cross decente in mezzo. Si rifà dando una lezione su come si fanno le diagonali difensive e salva il risultato su un cross di Muriel, due nanosecondi dopo essere stato nell’area avversaria.
Nell’intervallo, mentre i suoi compagni cercano di riposarsi dal pressing asfissiante organizzato da Gasp, corre un momento a Spalato a festeggiare il compleanno dello zio.
Ritorna in tempo per l'inizio del secondo tempo ed altri 1950 KM sulla fascia.

SANCHEZ 6Ehy amigo, sei campeòn, sei leòn, ma attento al gabbiòn!
Alexini ha la palla dell’1 a 0 nel primo tempo: ha un grande corazòn e decide di dare a Musso la chance di fare un paratazo all’incrocio. Poi sostanzialmente esce di scena, ben prima di essere sostituito da Correa, ingabbiato pure lui da mandrie di difensori. Forse vuole essere ricordato per sempre come l’eroe della Supercoppa, ma se fosse pure quello della Seconda Stella nessuno di noi si lamenterebbe.

DZEKO 6 – Tutti a dire che Dzeko segna valanghe di gol contro l’Atalanta, e alla fine gliel’hanno tirata. Come la freccetta di Brozo (vedi su) che lo ha colpito in pieno e lo ha reso inoffensivo.
Non vogliamo infierire contro il nostro Cigno e gli diamo una sufficienza di incoraggiamento, sicuri che la prossima volta non ficcherà la testa sotto lo stagno, ma la terrà alta castigando le difese avversarie.
Edin, mi raccomando, però: testa alta, palla bassa.

VIDAL 7 – Entra al posto di Calha e dopo pochi minuti ha un’occasione sul destro, che il solito Musso sventa. La vittoria del suo ennesimo trofeo in carriera lo ha esaltato ed ha giocato meglio delle ultime uscite.
Se escludiamo ovviamente le uscite dopo le 23.30, in quelle è insuperabile. Quando gli hanno chiesto cosa pensava della conquista della Supercoppa, pare abbia risposto:
“Un po’ troppo grande per il mojito, però è ok per lo champagne”.

CORREA 7 – Entra al posto del Campeòn cileno, ma gli atalantini non lo lasciano lontreggiare. E quando ci prova, lo buttano a terra senza ritegno. Riesce a far ammonire Palomino: Gasp aveva finito le carte IMMUNITY.

DUMFRIES 7.5 – Nonostante i pochi minuti a disposizione, si dà da fare sia in attacco che in difesa, creando un assist perfetto per Dzeko e salvando su Pasalic. Nel finale sfida anche il freddo di Bergamo: si toglie i guanti prima della touche (maledetto Pardo, mi ha contagiato!) e ne viene fuori un cross perfetto per la spizzata di Correa. Purtroppo quell’insensibile di Massa fischia non so cosa rendendo inutile il suo sforzo.

LAUTARO 7 più recupero– Passa la partita in panchina mangiandosi le unghie per gli errori di Dzeko. Quando il mister lo chiama per il cambio è ormai tardi, soprattutto perchè era arrivato a mangiarsi direttamente le falangette.

DE VRIJ 6 – Entra al posto di Sandrino, in stato confusionale dopo essersi lasciato scappare Muriel. Per un figlio si fa questo ed altro. E poi è sempre bello ritrovarsi sul lavoro con il partner Skri. Aggiusta la difesa ed è pronto per la prossima.

MISTER SIMONE 7 – Nonostante sia rimasto senza voce, riesce a farsi sentire dai suoi. Dopo gli errori di Dzeko, non credo che la recuperi presto però. In molti ci siamo chiesti perchè non abbia fatto entrare prima Lautaro: “AH, non ci sono i supplementari?”
Da grandi amici, si abbracciano con Gasp a fine partita, cercando di pugnalarsi vicendevolmente nel fianco. Erano entrambi corazzati, ed anche la sfida all’arma bianca finisce in parità.

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